Barbarea vulgaris è una pianta erbacea biennale o perenne, eretta, alta fino a 70-90 (-120 cm), glabra (tranne la sua base che è rivestita a volte fine
peluria), generalmente assai ramificata alla base , con fusti eretti, striato-angolosi, internamente ricchi di fibre, molto tenaci, terminanti in racemi fioriferi allungati, compatti, che portano numerosi piccoli fiori con quattro petali giallo oro lunghi il doppio dei sepali. I frutti (silique) hanno una
forma lineare a sezione quasi quadrata e contengono numerosi piccoli semi ovali, compressi, di color bruno chiaro. Le foglie sono lucide, verde scuro, quelle della rosetta basale (persistenti anche in inverno) hanno lamina picciolata, pennata, con segmento terminale intero, ovale, e altri due-quattro laterali minori. Quelle del fusto, alterne, si riducono via via verso l’alto ed hanno la base della lamina semi abbracciante lo stelo e contorno dentato-sinuoso.
Proprieta’ medicinali Barbarea vulgaris
La pianta fresca è ricca di vitamina C e perciò antiscorbutica e depurativa. Le foglie fresche hanno proprietà detergenti e cicatrizzanti. Santa Barbara
è la patrona degli artiglieri, cavatori e minatori lavoratori che risultano esposti ai pericoli di esplosioni. La pianta è stata dedicata a questa Santa perché le sue foglie erano ampiamente usate nella cura delle ferite subite nel corso di tali attività. Quasi per corrispondere a questo onore, la pianta è sempre di un verde splendente il giorno di Santa Barbara, cioè il 4 dicembre
In cucina può entrare nelle insalatine miste primaverili in piccole dosi (dato il gusto piuttosto amaro-senapato) oppure cotta in minestroni o zuppe alle quali conferisce un gradevole retrogusto piccante-acidulo e, per la parte dovuta “all’occhio”, un bel colore verde acceso.
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